IL TACCO A SPILLO: DALLA TERRA AL CIELO CON ELEGANZA...

Un viaggio alla scoperta di uno dei più controversi simboli di femminilità ed eleganza.

Amato da uomini e desiderato dalle donne, sognato dalle bambine, odiato dai medici…scopriamo come nasce e prende piede il tacco a spillo.

Oggi siamo abituati a considerare il tacco a spillo un elegante elemento estetico femminile, capace di slanciare gambe e silhouette.

Ma a chi venne l’idea di apporre alle calzature un accessorio così lungo e sottile?

Incamminiamoci insieme nel mondo del tocco a spillo.

QUATTRO PASSI NELLA STORIA DEL TACCO A SPILLO

Per darci una risposta dobbiamo partire da molto lontano:

  • Il tacco nasce nella Persia del II secolo d.C. con la funzione puramente pratica di aiutare i cavalieri ad avere una presa migliore sulla staffa durante le battaglie
  • Per vederlo come elemento estetico bisogna attendere il ‘600 dove era indossato da uomini e donne
  • un tacco alto, sottile e affilato compare in alcuni disegni feticisti di fine ‘800 come fantasia erotica maschile
  • è solo alcuni decenni dopo che viene ideato il tacco a spillo come lo conosciamo oggi

 

Diversi artisti della calzatura hanno contribuito alla creazione di questo tipo di scarpa.

  Christian Dior nell’immediato dopoguerra lancia il New Look che comprendeva dei tacchi alti in legno, che però tendevano a spezzarsi causando rovinose cadute. Il suo modello viene quindi ripreso da artigiani di Vigevano, che nel ’53 presentano un modello migliorato di tacco in legno alto 8-10 cm alla Mostra Mercato Internazionale delle Calzature. Questo passo segna l’ingresso del tacco a spillo nel mondo della moda e da allora in molti hanno contribuito a migliorarlo e a diffonderlo. Il segreto del suo successo risiede nel fatto di slanciare la silhouette e donare al piede una forma considerata elegante e seducente.

Non bisogna credere però che sia tutto rose e fiori!

Indossare i tacchi a spillo richiede un buon equilibrio e comporta una certa sofferenza. Chi non si è mai seduta esausta a massaggiarsi i piedi dopo una giornata sugli amati tacchi?

I medici poi le sconsigliano vivamente per i problemi muscolari a cui conduce un utilizzo abituale e non dimentichiamoci il rischio per le caviglie, camminando sui sanpietrini delle piazze italiane.

Insomma per quanto in alto possano portarci le altezze vertiginose dei tacchi a spillo, cerchiamo di non camminare con la testa fra le nuvole!

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